sabato 19 aprile 2008

Una mostra su Santa Lucia ha sorvolato l'Oceano per atterrare in terra argentina


Dopo un anno che la mostra: I Manifesti dei Festeggiamenti di Santa Lucia in Italia, in esposizione a Siracusa curata da Benito Aprile e Michele Romano presso l’ex Convento del Ritiro, ha sorvolato l’Oceano per atterrare in terra Argentina.
Fu una mostra che ebbe un grande successo, una mostra che espresse grande devozione alla nostra patrona Santa Lucia. L’evento culturale e religioso narrò il percorso delle tante città italiane che onorano questo grande Faro della Luce attraverso il più popolare dei mezzi di comunicazione, il manifesto. Questo, mostrò un incontro di tradizioni popolari differenti che con un proprio linguaggio esprimono la loro devozione a Santa Lucia.
A differenza della mostra di Siracusa, che rappresentava solo i manifesti dei festeggiamenti di Santa Lucia in Italia, quella presentata a Buenos Aires è stata integrata da una esposizione di grandi fotografie che raccontano la venuta del corpo di Santa Lucia a Siracusa, il 15 dicembre del 2004.
La mostra è stata presentata in esposizione all’interno della chiesa di San Juan Evangelista presso il rione della Boca. E’ stato un regalo ai nostri emigranti che hanno potuto ammirare questa raccolta di manifesti e di fotografie, essa è riuscita ad esprimere la grande devozione e venerazione che si ha alla nostra e alla loro Patrona.
Una mostra luciana dai vasti orizzonti, come la definì il nostro arcivescovo mons. Giuseppe Costanzo, fu una vera profezia, perché questi vasti orizzonti ora si sono aperti e la mostra trasvolando l’Oceano è atterrata in terra Argentina, a Buenos Aires.
All’inaugurazione, Il gruppo Folk siracusano ha eseguito l’inno a Santa Lucia cantata dal suo autore Tonino Buonasera e accompagnata dal figlio Antonio al flauto e da Gianluca Cocco alla fisarmonica, è stato dato il saluto dell’arcivescovo Costanzo e letto il messaggio del suo Vicario generale mons. Giuseppe Greco.
In Argentina, vive una grande fetta della popolazione italiana, composta in gran parte da siciliani, con una ampia comunità di siracusani che ha lasciato le loro radici nella propria terra di provenienza da cui trae la linfa che non fa morire e dimenticare le loro origini, le proprie tradizioni, la siracusanità e la venerazione riconosciuta a Santa Lucia.
Sono stato un siracusano tra i siracusani, anche se alcuni di loro appartenevano alla seconda o alla terza generazione. Questi chiedevano notizie della loro Siracusa, si perché anche per loro Siracusa, la terra dei loro padri è la loro “patria” e perché per molti di essi tornare nella loro città natia è stato e sarà molto difficile. La Graziella, Piazza Pancali e altri luoghi della loro memoria non li possono dimenticare.
Un signore di una certa età mi ha raccontato che è da dieci anni, da quando è morta la sua mamma, che non mangia più la cuccia e vorrebbe conoscerne la ricetta.
Tanti vorrebbero assistere alla festa di Santa Lucia a Siracusa; eppure, trovandomi a festeggiare il 13 dicembre Santa Lucia, all’interno della loro chiesa di San Juan Evangelista, con un simulacro in legno di noce dorato, che è la copia conforme del nostro in argento, ho sentito nel mio stato d’animo di assistere ai festeggiamenti che si svolgono a Siracusa; stessi canti, stesso parlare siracusano, ma il più sentito è stato il grido di sarausana je – viva Santa Lucia, gridato da un certo sig. Eduardo Porelli, con quella stessa invocazione di devozione che ci distingue durante la festa siracusana. Ma loro vorrebbero essere per quel giorno nella loro terra natale, ammirare la statua d’argento, in particolare il volto della loro Santa Lucia, quel volto che al solo pensiero le fa inumidire gli occhi, quegli occhi che per una volta sola vorrebbero rivedere Ortigia, le sue strade, i vicoli stretti, i luoghi che li hanno visto nascere e che poi per gioco della vita hanno dovuto lasciare per emigrare per sempre in cerca di lavoro in un mondo a loro sconosciuto e formarsi nella nuova terra una nuova famiglia. Un signore mi ha chiesto di fotografarlo assieme a sua moglie con la cortesia di portare le fotografie ai suoi fratelli, a Siracusa, chiamandomi a testimoniare che li avevo visti e che essi stavano bene di salute.
Questa mostra mi ha dato tante emozioni, una signora nel registro delle firme ha scritto la storia di un miracolo che Santa Lucia ha fatto a un suo nipote, è scritto in spagnolo, appena lo tradurrò ne darò ampia conoscenza. Leggendo il registro delle firme, tante sono state gli apprezzamenti alla mostra.
Padre Carlos Bareuther, parroco della parrocchia di San Juan Evangelista del rione la Boca di Buenoa Aires, scrive in una sua presentazione: ……….Oggi Santa Lucia è nella nostra comunità, è Casa e focolare per i nostri bimbi, cibo per i fratelli più bisognosi e festa di Fede per tutti noi, abitanti della Boca, che ogni giorno ci rivolgiamo a Lei con fiducia della sua protezione e del suo amore……e alla fine conclude: sarausana Je….!!! della Boca. E’ …..!!! VIVA SANTA LUCIA.
Due sono le comunità siracusane a Buenos Aires che svolgono con impegno, per la parte che a loro compete: Il Circolo Cattolico Santa Lucia, di cui è presidente la sig.ra Alicia Cassia, argentina di nascita ma figlia di un siracusano, che cura con la collaborazione dei tanti siracusani le feste di maggio e di dicembre in onore di Santa Lucia, l’altro è il Centro Siracusano d’Arte, Scienze ed Innovazioni Tecnologiche, di cui è presidente l’Ing. Carmelo Riccardo Schiavone, argentino di nascita ma figlio di un siracusano, che con grande competenza culturale porta avanti il nome della Sicilia e in particolare quello di Siracusa. In occasione della nostra permanenza in Buenos Aires ha presentato una conferenza dal titolo “Sicilia una terra da raccontare…Un progetto da realizzare. Relatore è stato il magnifico prof. Alessandro Musco, titolare della cattedra di Storia Medievale e Filosofia della Università di Palermo.
Come si può constatare, i figli dei siracusani portano avanti la loro personale sicilianità, la loro siracusanità e con orgoglio vantano le loro origini.
Una valutazione positiva va alla Associazione Siracusani nel Mondo che da sempre si trova impegnata attraverso l’instancabile Presidente prof. Vittorio Anastasi a mantenere i rapporti con le associazioni e i circoli presenti nelle varie nazioni ove è rappresentata dall’emigrazione di siciliani, in particolare quelle delle comunità di siracusani. Il prof. Anastasi ha partecipato anche come curatore della mostra, ed in un suo scritto a definito Santa Lucia: specchio terso alla quale si riflette la luce di Dio.
La permanenza in Argentina mi ha dato la possibilità di allargare gli orizzonti, di guardare più lontano. Come Archivio storico su Santa Lucia sono cresciuto di molto, ho incontrato delle persone che per la loro disponibilità e interessamento sono venuto a conoscenza di chiese dedicate a Santa Lucia, dalle quali sono in possesso di manifesti che illustrano i festeggiamenti di Santa Lucia nelle città di Cordoba, Buenos Aires e di Santa Fe, che uniti ad altri in mio possesso avrò la possibilità in avvenire di realizzare una grande mostra di Immagini e Manifesti su Santa Lucia nel Mondo.

Benito Aprile
Archivio di ricerche Santa Lucia nel Mondo

E-mail: santalucianelmondo@libero.it

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